Certificazione di sostenibilità: specchietto per le allodole o strumento efficace?
Quanto è attendibile la certificazione di sostenibilità per le materie prime a rischio deforestazione e abusi sulle popolazioni locali e contadine?
Noi di ArtOn Café ci siamo già soffermati sull’efficacia di alcune etichette apposte sui prodotti alimentari, in particolare sulla Nutri-Score, e ora ci concentriamo sulle indicazioni di certificazione di sostenibilità.
Le certificazioni di sostenibilità
Alcuni prodotti presentano, sulla confezione, un simbolo che attesta la sostenibilità della filiera. Le certificazioni di sostenibilità si pongono infatti come principali obiettivi la salvaguardia delle foreste, la tutela dei diritti delle popolazioni locali e dei contadini per evitare il land grabbing (Strinati & Dongo, 2021).
Talvolta però le merci con quell’etichetta possono comunque essere correlate alla deforestazione e al mancato rispetto dei diritti umani (Rosoman, 2021), in quanto un attestato non rappresenta sempre una soluzione alla deforestazione, alla degradazione delle selve e all’alterazione degli ecosistemi (Greenpeace International, 2021).
Uomo d’affari tiene il pianeta tra le mani. Concetto di global business, illustrazione 3D
Le certificazioni di sostenibilità esistenti sono numerose, ma noi ci occuperemo prevalentemente di Fairtrade, legata soprattutto a materie prime quali il caffè, il tè e il cacao.
Fairtrade e la sostenibilità
Fairtrade si presenta come un’organizzazione internazionale che mira a migliorare le condizioni dei produttori agricoli nei paesi in via di sviluppo e a limitare l’impatto ambientale di queste attività, operando attraverso precisi standard che consentono agli agricoltori e ai lavoratori di avere un reddito più stabile in modo da costruire un futuro più prospero (FairTrade Italia, n.d.).
In quest’ottica, Fairtrade si pone come un marchio internazionale di certificazione del commercio equo e solidale per prodotti di vario tipo, tra cui il caffè, il tè e il cacao (FairTrade Italia, n.d.).
Logo di Fairtrade. Fonte: (FairTrade Italia, n.d.)
In Fairtrade la condivisione del potere sembra essere abbastanza ben equilibrata, tanto che è considerato uno dei migliori sistemi di commercio equo e solidale esistenti, essendo l’unico che garantisce un prezzo minimo per gli agricoltori, cui si aggiunge una somma extra finalizzata agli investimenti in progetti commerciali o comunitari (Strinati & Dongo, 2021).
In particolare, il prezzo minimo corrisponde al compenso che i farmer ricevono per i loro prodotti, che non va mai al di sotto del valore di mercato e non dipende dall’andamento delle speculazioni in borsa. Tale quota è calcolata da Fairtrade, in collaborazione con gli stessi agricoltori, al fine di coprire i costi necessari per avere una filiera sostenibile. Se il valore di mercato si rivela più alto della tariffa stabilita da Fairtrade, agli agricoltori viene pagata una somma corrispondente al prezzo di mercato (FairTrade Italia, n.d.).
Rwanda, 05 10 2016, contadine raccolgono bacche di caffè nelle piantagioni della loro cooperativa nella regione del Lago Kivu
Nonostante queste premesse estremamente positive, ci sono anche note negative, in quanto alcuni studiosi hanno rilevato risultati contrastanti in termini di impatto sui mezzi di sussistenza. Inoltre, è stata sottolineata la necessità di migliorare le condizioni e gli standard nelle piccole aziende agricole e di contrastare la tendenza al lavoro minorile (Strinati & Dongo, 2021).
Caffè Fairtrade
L’elisir d’Arabia è una delle bevande più diffuse al mondo, eppure i produttori si trovano davanti a varie sfide, legate per esempio alle difficili condizioni di lavoro e al cambiamento climatico. Fairtrade cerca di fare fronte a queste situazioni, sostenendo gli agricoltori, promuovendo la tutela dell’ambiente e dei diritti dei lavoratori e delle popolazioni locali.
Koperasi Baithul Qiradh Baburrayyan (KBQB), Indonesia. Jumiran fa parte della cooperativa.
Possiede 1 ettaro e produce circa 4.200 kg di bacche all’anno
Fonte: (Fairtrade International, n.d.)
Per esempio, Fairtrade si impegna a dare ai farmer una certa stabilità economica, per affrontare i prezzi estremamente volatili del nero chicco, attraverso il prezzo minimo (Fairtrade International, n.d.) di cui si è parlato nel paragrafo precedente.
Gli operatori ricevono anche la Fairtrade Premium, una somma extra da investire nell’attività o in progetti per la comunità a scelta del contadino, con l’obiettivo di migliorare la produttività e la qualità. Fairtrade, inoltre, aiuta gli agricoltori a organizzarsi in cooperative e associazioni, in modo da poter negoziare migliori condizioni commerciali e raggiungere mercati più ampi (Fairtrade International, n.d.).
Greenpeace e la valutazione dell’efficacia delle certificazioni di sostenibilità
Greenpeace, che si batte contro i crimini ambientali e promuove soluzioni più verdi e sostenibili (Greenpeace, n.d.), ha analizzato le certificazioni di sostenibilità come strumento per contrastare la deforestazione e la distruzione degli ecosistemi a livello globale.
Nello specifico, Greenpeace ha pubblicato un report in cui si valuta l’efficacia – ai fini della lotta alla deforestazione, alla violazione dei diritti umani e alla conversione degli ecosistemi naturali – delle certificazioni di sostenibilità relative alle commodity coltivate su terra. Il fine ultimo di questa relazione di Greenpeace era quello di informare i governi, i leader politici e le aziende sul ruolo che le certificazioni possono avere all’interno della filiera alimentare e sulle riforme e misure che potrebbero essere introdotte per affrontare la questione della perdita di biodiversità e della crisi climatica (Greenpeace International, 2021).
Pianeta verde terra ricoperto di erba, con skyline della città. Fonte sostenibile di energia elettrica, concetto di alimentazione.
Approccio tecnologico ecocompatibile. Elementi di questa immagine forniti dalla NASA
Secondo le valutazioni di Greenpeace, gli attestati di sostenibilità sono uno strumento abbastanza debole per la lotta alla deforestazione e alla distruzione degli ecosistemi. Sebbene alcune certificazioni prevedano standard molto rigidi, controlli inadeguati, una scarsa trasparenza e una difficile tracciabilità degli articoli rendono poco attendibili anche quelle più rigorose (Greenpeace International, 2021).
Al momento, infatti, sono ancora numerose le aziende che, pur avendo un attestato di sostenibilità, sono coinvolte nel fenomeno di distruzione degli ecosistemi e delle foreste. Anzi, le certificazioni, migliorando l’immagine delle commodity le cui coltivazioni mettono a repentaglio le foreste e gli ecosistemi, portano a un aumento della domanda e pertanto rischiano paradossalmente addirittura di accrescere l’impatto ambientale della produzione (Greenpeace International, 2021). Le certificazioni, dunque, possono sfociare nel greenwashing e nascondere – ma non risolvere – il problema ambientale.
Incendi provocati dall’uomo per fare spazio per allevamento e coltivazioni.
Daniel Beltra/Greenpeace. Fonte: (Rosoman, 2021)
Conclusioni
Alla luce di queste osservazioni presentate da Greenpeace si potrebbe quindi pensare che non valga la pena di comprare prodotti con attestato di sostenibilità. In realtà, alcuni sistemi hanno comunque un effetto positivo a livello locale. Talvolta quindi le etichette e le certificazioni possono essere usate come linee guida per il consumatore. Oltre a fare scelte consapevoli all’atto dell’acquisto, però, è necessario che i consumatori e le comunità facciano pressioni affinché vengano adottate politiche a tutela del pianeta, dell’ambiente e delle persone (Rosoman, 2021).
Bibliografia
Fairtrade International. (n.d.). Coffee. Retrieved July 10, 2021, from Products website: https://www.fairtrade.net/product/coffee
FairTrade Italia. (n.d.). Cos’è Fairtrade. Retrieved July 10, 2021, from FairTrade Italia website: https://www.fairtrade.it/cose-fairtrade/
Greenpeace. (n.d.). Greenpeace. Retrieved July 10, 2021, from Il nostro pianeta merita una voce website: https://sostieni.greenpeace.it/?gaccount=adwords&gcampaign=DFR_KWD&gcontent=GP_mob&form_id=20&cover=1&gclid=Cj0KCQjwiqWHBhD2ARIsAPCDzangsYNwPSz8WZ717GSikmyPKZOJJGnktCe96hXhSzxemGNPeRSCM4IaAohBEALw_wcB
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Rosoman, G. (2021). That “certified” label? Not what you think it means. Retrieved July 10, 2021, from Stories website: https://www.greenpeace.org/international/story/46790/certification-labels-forest-destruction/
Strinati, M., & Dongo, D. (2021, May). Olio di palma, soia, legno, caffè, cacao. A che serve la certificazione di sostenibilità? Rapporto di Greenpeace. GIFT – Great Italian Food Trade. Retrieved from https://www.greatitalianfoodtrade.it/certificazioni/olio-di-palma-soia-legno-caffè-cacao-a-che-serve-la-certificazione-di-sostenibilità-rapporto-di-greenpeace
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